Carlo Calenda, che ha raggiunto l'#Ucraina con Mario Raffaelli — responsabile per #Azione della Cooperazione internazionale e che ieri è stato anche nominato nel coordinamento del #TerzoPolo — riporta le parole del sindaco di #Leopoi, che ha incontrato non appena varcato il confine: «Il sindaco è sicurissimo del fatto che riusciranno a liberare il Paese, convintissimo. Io vorrei che venisse qui chi dice agli ucraini di arrendersi».
E prosegue, in diretta con La7: «Se qualcuno pensa che gli ucraini lasceranno pezzi di territorio ai russi si sbaglia di grosso, non lo faranno. Ora qui si aspettano un mese di attacchi ma l'Ucraina è un Paese in guerra che cerca in tutti i modi di tenere una normalità, nonostante l'energia elettrica non sia costante perché i russi bombardano le centrali. Questo è un popolo consapevole di poter liberare il Paese e determinatissimo farlo».
La missione di Azione a #Kiev è stata organizzata anche dal trentino Mario Raffaelli: «Cinque giorni tra Leopoli e Kiev per incontrare rappresentanti del governo di Kiev, delle istituzioni locali, del mondo accademico ucraino e delle associazioni di volontariato. Ieri l'incontro con sindaco di Leopoli, Andriy Sadovyi, e la visita al centro di riabilitazione ‘Unbroken' e a una struttura di volontariato per i rifugiati». Nel corso della giornata la delegazione ha incontrato anche il direttore dell'Istituto di cultura Italiano a Kiev, Edoardo Crisafulli, e il direttore dell'Ice, Toni Corradini. Nella giornata di domani è previsto l'incontro con il Rettore della Ukrainian Catholic University.
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