Un tema poco conosciuto ma che sta mettendo a rischio un importante comparto trentino. Il tutto, come sempre, riconducibile all'incuria dei nostri governanti che forse non comprendono che possa esistere qualcosa di diverso in natura oltre all' #orso!
Trentino in Azione entra nella questione, mai risolta davvero, della trota Fario, depennata dai fiumi trentini a seguito di una direttiva europea «mal gestita dalla nostra giunta» secondo Massimiliano Mazzarella. «La direttiva non è chiaramente campata in aria, è bene dirlo - scrive il coordinatore di #Azione - L'obiettivo infatti è quello di evitare che un'introduzione di specie aliene possa modificare l'ecosistema #ittico, situazione che deve essere evitata. Come sostengono le associazioni di pescatori trentine, è fondamentale quindi sbloccare i limiti legati alla trota fario, principale specie capace di proliferare nei nostri fiumi in perfetta simbiosi con il territorio.
Attualmente, la mancata presa di posizione da parte dell'attuale giunta, rischia di arrecare ulteriori danni al turismo, ai commercianti di settore, alle pescicolture, alla ristorazione e alle associazioni per il calo di introiti derivanti dalle licenze. La pesca sportiva, per dare due numeri, genera un indotto di circa 3 miliardi di euro a livello nazionale». «Una volta entrati in Consiglio Provinciale, avendo preso a cuore la questione, ci adopereremo per riammettere la #trota #fario nelle acque trentine, per confermare l'applicazione della #CartaIttica fin quando non vengano identificate dal tavolo di lavoro nazionale le specie alloctone e autoctone riferite al territorio provinciale e per coinvolgere maggiormente le associazioni legate al mondo ittico trentino nella rielaborazione della carta ittica e dei piani di gestione vigenti».
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