Vento freddo tra Azione e centrosinistra, stando alle parole del segretario provinciale Mario Raffaelli: «Finora il programma comune si è limitato a quattro pagine di principi generali. Verso il tavolo di coalizione siamo non "passivi", ma "moderati", dovremo fare il punto». Così l'ex parlamentare si è pronunciato durante l'incontro in cui Azione ha presentato il suo programma alla sede in via Gorizia. A margine abbiamo chiesto al segretario Mario Raffaelli se si considerino parte del centrosinistra trentino: «Noi siamo una cosa diversa dal centrosinistra - ha specificato il segretario -. Notiamo che la campagna elettorale non è ancora partita e sarebbe ora di farla partire. Noi parte della coalizione? Quando ci sarà una coalizione», ha commentato. Aprendo agli ex compagni di viaggio del Terzo Polo: «Si può pensare ad una lista comune con Italia Viva», ha detto Raffaelli. Insomma, se è prematuro parlare di una rottura, Azione punta a una maggiore riconoscibilità, anche attraverso il suo programma: 67 pagine divise in otto capitoli, autonomia, agricoltura, ambiente, impresa e lavoro, istruzione e cultura, mobilità, sanità, turismo. A presentare il programma, che delinea le priorità del partito anche in vista del tavolo di coalizione, sono gli esponenti di Azione che presumibilmente saranno anche i candidati consiglieri (come ha confermato Raffaelli).
Isacco Corradi, sindaco di #Lavarone, ha indicato come prioritario il rilancio dell'istituzione regionale: «L'autonomia non può essere una riserva indiana in cui ci si chiude, servono progetti condivisi con l'Alto Adige. Le Comunità di Valle devono avere competenze specifiche, per ora sono un in vestimento poco giustificato». Sull'agricoltura, la tesoriera Giovanna Gambarota ha indicato la necessità di puntare sul biologico: «Ne va però potenziata la resa, anche perché richiede processi lavorativi più impegnativi. Si sostengano le imprese agricole che passano da agricoltura convenzionale a biologica, è un processo che può durare tre anni». Il giornalista Paolo Farinati ha parlato di energia: «Per evitare la gara sulle centrali idroelettriche, che porterebbe sul territorio gli interessi di grandi soggetti internazionali, si pensi ad un soggetto pubblico-privato con capofila Dolomiti Energia. Sui rifiuti, apriamo al gassificatore o al termovalorizzatore per chiudere il ciclo». Il coordinatore provinciale Massimiliano Mazzarella punta sul rilancio del commercio di valle: «Il commercio nelle valli è in difficoltà e c'è il rischio spopolamento.
Si dia un contributo sugli affitti per gli operatori del commercio in zone periferiche». L'imprenditrice ed ex insegnante Alessia Tarolli parla di scuola: «Si valorizzi il merito dei docenti, ma ascoltandoli, non come ha fatto Bisesti che ha calato una riforma dall'alto. Si sostengano finanziariamente le imprese che trasformano i tirocini degli studenti in contratti di lavoro». L'insegnante Paolo Ferrero sostiene la necessità di favorire i trasporti sostenibili: «Il 70% di chi usa l'auto tutti i giorni sono lavoratori adulti, si introduca un bonus mobilità per le aziende private in modo da favorire bici e e-bike». In sanità, Andrea Cavazzani, segretario Trentino in Azione, si scaglia contro le liste d'attesa: «Con convenzioni pubblico-privato, si devono azzerare nel giro di uno-due anni, serve un intervento shock per azzerarle». Sul turismo, il consulente marketing Alessio Cuel propone un Centro di Eccellenza per la formazione turistica: «Magari da collocare nell'Alto Garda. Il turismo deve diventare attivo tutto l'anno con eventi pianificati anche fuori dalle stagioni turistiche».
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