Da l'Adige del 10 novembre 2022 «Ci troviamo con investimenti e trasferimenti in parte straordinaria maggiori ai comuni veneti rispetto ai trasferimenti della Provincia ai Comuni trentini». La denuncia si alza dagli Altipiani Cimbri e ad argomentarla è uno che la realtà la conosce bene: Isacco Corradi, sindaco di Lavarone, presidente della Magnifica Comunità. Che arriva al paradosso: «Vien quasi da proporre un referendum al contrario». Ad agitare i sonni del sindaco è il suo bilancio, ovviamente. E leggere su l’Adige di ieri l’approfondimento sull’uso del Fondo Comuni Confinanti è stato come buttare sale su una vecchia ferita. Perché lassù si mangiano il fegato da tempo, sul fatto che, con quei soldi, il Veneto sta organizzando una concorrenza al loro sistema turistico. «I fondi ex Odi nel regolamento hanno ben esplicato che devono essere finalizzati ad interventi di interesse comune, e che nella commissione dovrà essere valutato anche questo, ma purtroppo nella commissione è presente un solo rappresentante del Trentino.
Nell’ultima variante che comunque prevede 40 milioni del Trentino e 40 milioni dall’Alto Adige (all’anno, ndr) si è introdotta anche la contribuzione continuativa, oltre ai progetti straordinari, che prevede 500 mila euro annuali ai comuni confinanti ed è proprio qui che comincia il paradosso. Quindi oltre a trovare investimenti non congrui agli accordi dei fondi Odi e in palese concorrenza con il vicinato trentino, ci troviamo investimenti in parte straordinaria con trasferimenti maggiori ai Comuni veneti rispetto ai trasferimenti della Pat ai Comuni Trentini». Lui gli investimenti veneti li ha fuori casa: gli impianti di Asiago, per dire e quelli ai Fiorentini. «In Trentino si obbliga giustamente al cofinanziamento dei privati, là si forniscono addirittura risorse senza business plan, con un progetto di 2 fogli A4, non uno studio di fattibilità di impatto ambientale. Viene quasi da proporre un re- ferendum al contrario “vogliamo l’annessione al Veneto”. Zaia soli- tamente per le sue montagne ve- nete ha molta attenzione e po- tremmo contare sui contributi a pioggia del Trentino. Queste solu- zioni tampone devono finire, de- ve essere finanziata la qualità con l’obiettivo di non spopolare la montagna , non inseguendo ideali vecchi e nuovi arroccamenti a 1600 slm che portano nel nulla. Serve puntare a mobilità che ga- rantisca a chi vive in montagna o la frequenta di poter scendere in valle in sicurezza in tempi ragio- nevoli e senza l’auto. Auspichia- mo - conclude Corradi - una rivisi- tazione delle norme e un finanzia- mento differenziato per i comuni confinanti anche trentini e soprat- tutto che tali interventi siano con- divisi con i territori».
Da l'Adige del 12 novembre 2022
Comments