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FONDI COMUNI CONFINANTI (ODI): LA GIUNTA TERGIVERSA, AZIONE FA IL PUNTO CON PROPOSTE CONCRETE.



Si apprende da l’Adige di oggi che l’assessore Gottardi, seppur identificando il tema dei fondi per i Comuni Confinanti (Fondi ODI), non ritenga questo sia tra le proprietà della Giunta provinciale. “Riteniamo – sostiene Massimiliano Mazzarella (coordinatore direttivo provinciale di Azione - questo sia un errore, l’ennesimo errore di sottovalutazione, che questo governo sta facendo. In un periodo di ristrettezza economica ottimizzare importanti opportunità come queste riducendone gli sprechi è oltre che un dovere politico, anche morale. Quello che crediamo invece è che come al solito manchi una regia ben definita e una idea strutturata che possa cambiare processo e destinazione, in questo caso, dei fondi“ “Con Azione – sostiene Isacco Corradi (sindaco di Lavarone , il primo a sollevare il problema) - abbiamo iniziato un processo di confronto con i sindaci di confine ancora un anno fa, raccogliendo feedback e sviluppando una proposta che abbiamo inserito nelle priorità programmatiche per le elezioni provinciali di ottobre. Solo entrando nello specifico e uscendo da un approccio generalistico che il governo di questi ultimi 5 anni ci ha abituato a vedere, è possibile incidere a livello centrale” Entrando nello specifico sintentizziamo di seguito quanto inserito nel documento programmatico di Azione questo teme ritenendo che si debba:

1. passare da una modalità forfettaria di 500.000€ a comune a una proporzionale relazionando i contributi alla dimensione del territorio e alla popolazione del comune , con maggiore peso a quest’ultima componente;


2. inserire maggiorazioni incrementali di contributo valorizzando la collaborazione sul medesimo progetto in base al coinvolgimento di più comuni limitrofi, aggiungendo un ulteriore bonus se la collaborazione avviene con un comune trentino;


3. dare estrema priorità a progetti legati alla sistemazione del dissesto idrico, vincolando i Comuni ad investire in questa direzione almeno una volta ogni due anni in acquedotti, accumuli in quota anche per l’agricoltura, fognature, collettori e depuratori, collegamenti dei sistemi al fondovalle;




4. ridefinire un elenco di priorità che, alternate al tema idrico, debbano essere affrontate e promosse dai comuni. Come azione proponiamo che un occhio di riguardo sia rivolto a tematiche di interconnessione tra i territori e che portino al miglioramento dei servizi di trasporto, delle infrastrutture stradali (sia per veicoli, che per biciclette), delle reti digitali (soprattutto nelle aree disagiate), dei servizi sociali (asili, case di riposo, ambulatori).


Qui puoi scaricare l'estratto delle proposte:


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