Il Direttivo Provinciale di Azione concorda con la richiesta delle Acli Trentine (qui articolo) di valutare il gassificatore con tecnologia Waste to Chemical per la chiusura del ciclo di rifiuti nella Provincia Autonoma di Trento, ipotesi che sembra purtroppo già essere stata scartata a priori dall’attuale Giunta Provinciale.
Quello di cui il Trentino ha bisogno è una valutazione ad ampio respiro, che non si limiti meramente alla scelta tecnica della tipologia dell’impianto, ma che porti con sé una visione più ampia e uno sguardo verso il futuro proiettato a un nuovo modello di territorio. Sul tema il Direttivo Provinciale di Azione ha sviluppato un progetto che ha presentato ufficialmente in una conferenza stampa a dicembre inoltrando poi al Presidente Fugatti l’intera proposta dettagliata e rendendosi disponibili a un confronto.
Prospettiamo infatti un ciclo virtuoso che possa sfruttare le possibilità proprie del gassificatore WTC di produrre biocarburanti e soprattutto idrogeno, determinante nell’implementare una mobilità territoriale sostenibile e in linea con i vincoli posti dall’Europa per il 2050 in termini di emissioni.
Creare una via dell’idrogeno in Trentino non è più utopia e l’occasione si sta presentando ora davanti ai nostri occhi. La Giunta si conferma però sempre più miope perseverando nel suo isolamento decisionale e rifiutando ogni minimo confronto con chi non la pensasse nello stesso modo a scapito della comunità trentina che per lo meno su progetti di questo genere meriterebbe largo coinvolgimento e consenso.
A questo indirizzo l’intero progetto.
Di seguito l'articolo del comunicato di Acli.
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